Vaccino

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L’Africa non deve interrompere i suoi sforzi
Se l’accesso al vaccino é migliorato, in questi ultimi anni, in
Africa, molto rimane da fare su un continente dove il 20% dei bambini
non sono tuttora immuni, rileva l’ufficio regionale
dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), in un rapporto
pubblicato, il 24 febbraio scorso.
Questo rapporto, diffuso nella occasione di una Conferenza
interministeriale su l’immunizzazione in Africa, che ha avuto luogo, ad
Addis-Abeba, sottolinea i “progressi realizzati” nell’accedere al
vaccino sul continente, ma avverte che “alcune difficoltà” rimangono
per assicurare un accesso universale. Intitolato “Tenere
la promessa: assicurare la immunizzazione per tutti in Africa”, cade a
metà strada della messa in opera del decennio della immunizzazione un
programma della comunità di salute mondiale, che ha come scopo di
stendere l’accesso ai vaccini e ai servizi di umminizzazione a tutti
gli individui da qui al 2020.
“La copertura vaccinale é considerevolmente, aumentata, in quasi
tutti i paesi africani, nel corso degli ultimi decenni”, osserva
l’OMS, che prende, per esempio, il declino della prevalenza del
morbillo e meningite in numerosi paesi africani. Ma l’OMS nota,
inoltre “gli sforzi per aumentare la copertura vaccinale attraverso

il continente”, dove degli impegni supplementari sono dunque necessari”.
La copertura media dal DTC3 (differite-tetano-pertosse) che é
regolarmente utilizzata per misurare la forza e la portata dei
programmi di vaccinazione- é passata dal 57%, nel 2000, all’80%, nel
2014. Ma, meno della metà dei paesi africani (23 su 54) hanno
raggiunto l’obiettivo fissato nel 2012, dal piano di azione mondiale
per i vaccini (GVAP), che consisteva di portare la copertura nazionale
dal DTC3 a più del 90%, nel 2014.

Se la maggior parte dei paesi dell’Africa del Nord hanno segnalato una  copertura nazionale di più del 90%, la situazione é meno incoraggiante nei paesi sub-sahariani,
sottolinea l’OMS che, oltre le disparità geografiche, punta il dito sulle ineguaglianze tra le popolazioni, ricche e povere.
Nonostante i progressi, “delle malattie gravi come il morbillo o il
tetano neonatale, che sono state totalmente, o quasi eliminate nella
maggior parte delle regioni del mondo, rimangono endemiche in Africa”,
indica, ancora, questo rapporto. Richiama, che la vaccinazione
rimane “uno degli interventi più redditizi in materia di salute
pubblica”. Ma, avverte inoltre  “un finanziamento supplementare” sarà
necessario per fornire un accesso equo ai vaccini per tutti i bambini
attraverso l’Africa.

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